La sala Coni in via Carducci a Campobasso ospiterà domani pomeriggio (mercoledì 27 ottobre) dalle 18 la prima riunione del comitato tecnico-scientifico della scuola regionale dello sport del Molise.
Tre i punti all'ordine del giorno: il messaggio di benvenuto e le comunicazioni del presidente, l'Individuazione delle iniziative culturali e scientifiche e A delle diverse offerte formative e varie ed eventuali argomentazioni figlie del dibattito.
A far parte dell'organismo presieduto dal presidente del Coni Molise Vincenzo D'Angelo, il direttore scientifico della scuola Benito Suliani, il coordinatore scientifico Giuseppe Calcagno, la referente dell'area scuola, documentazione e ricerca Maria Luisa Forte, il referente dell'area biomedica Germano Guerra, la referente dell'area psicologica Alessandra Ruberto, il referente dell'area giuridico-fiscale Gianni Spina, la referente dell'area marketing organizzativo-manageriale Rossella Ferro, il referente dell'area impiantistica sportiva Cristian Di Paola e la referente dell'area comunicazione Valentina Ciarlante.
Si è tornato a riunire questo pomeriggio presso il Foro Italico a Roma la conferenza dei presidenti regionali del Coni. Alla presenza del numero uno nazionale del movimento olimpico Giovanni Malagò e delle due vicepresidenti Silvia Salis e Claudia Giordano, erano presenti tutti i rappresentanti territoriali, tra cui il numero uno del movimento olimpico molisano Vincenzo D'Angelo.
In avvio presente anche il direttore generale dell'agenzia governativa Sport e salute Diego Nepi Molineris, che si è soffermato del rapporto tra le due istituzioni.
Successivamente è stato dato spazio alle richieste del territorio e alle comunicazioni dei singoli presidenti. Due i riferimenti principali nel corso dell'incontro: le problematiche relative alla sede e quelle della gestione di collaboratori e personali.
Da parte sua, il movimento olimpico molisano è vicino a trovare la sua dimensione ideale con una sede che sarà presa in affitto ed un dipendente amministrativo proveniente da Isernia che si occuperà di tutte le pratiche di riferimento.
Torna a riunirsi domani (lunedì 25 ottobre) a Roma nel primo pomeriggio presso il salone d’onore del Coni la conferenza nazionale dei presidenti di comitati regionali del Coni. Diversi i punti all’ordine del giorno tra cui quelli legati alla gestione degli aspetti ordinari dell’attività ed al rapporto con Sport e Salute.
Presente al Foro Italico anche il numero uno del movimento olimpico molisano Vincenzo D’Angelo. Per il presidente e la struttura territoriale sono giorni intensi con in previsione un cambio di sede, la definizione di una piccola pianta organica e, sul fronte sportivo, la molto probabile alssegnazione al Molise (nello specifico a Campobasso) per il 2022 delle Convittiadi, l’appuntamento sportivo nazionale riservato ai convitti.
Si è svolto ieri (venerdì 22 ottobre) a Larino il convegno organizzato dall’associazione Lions Club intitolato ‘Lo sport come mezzo di inclusione’.
Dopo i saluti istituzionali, affidati al presidente del Lions Club di Larino Umberto Massini, e del primo cittadino Giuseppe Puchetti, del dirigente scolastico Antonio Vesce, l’assessore allo Sport Giulio Pontico, l’assessore alle Politiche Sociali Alice Vitiello e l’assessore alle Pari Opportunità Maria Giovanna Civitella, si è dato spazio agli interventi tecnici.
Paolo Dell’Aquila, referente del distretto 108 A ha affrontato proprio il tema della Sport come mezzo di inclusione sociale, sono seguiti gli interventi della psicologa Monica Gammieri e di Donatella Perrella, presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) Molise.
A rappresentare il Coni regionale e portare i saluti del Presidente Vincenzo D’Angelo è stata la delegata Coni di Campobasso Giuseppina Calcagnile che nel corso del suo intervento ha fatto un focus sull’importanza dell’inclusione che non va considerata come capacità dello sport di introdurre una persona in particolare all’interno di un gruppo ma come la capacità di far partecipare in maniera attiva la persona che viene inclusa nel gruppo sportivo.
La possibilità di far sì che questo accada dipende dalle strutture che naturalmente devono essere adeguate rispondendo a tutti i criteri di accessibilità ma dipende soprattutto dalla capacità di chi guida il gruppo di saper integrare le diverse persone che ne fanno parte.
Giuseppina Calcagnile ha poi posto al pubblico presente una riflessione su cosa significa una disciplina sportiva: affrontare un insieme di movimenti semplici, avere la capacità di collaborare e interagire con gli altri in modo efficace ed efficiente e questo avviene quando di riesce a raggiungere l’obiettivo con il minor dispendio fisico e mentale; è compito specifico del tecnico sportivo aiutare le persone a capire come farlo.
«Fare sport - ha continuato la delegata Coni di Campobasso - significa collaborare e lavorare attraverso i movimenti, far sì che mente e corpo dialoghino in maniera armonica, eseguire un’attività e farla ripetere portando la persona verso la consapevolezza di quello che si fa. Significa anche notare l’errore ma non vederlo come un elemento negativo bensì come un elemento su cui lavorare per migliorare, quindi per lavorare su se stessi».
Un passaggio dell’intervento di Giuseppina Calcagnile ha riguardato lo sport paralimpico. La relatrice ha ricordato come l’inizio dell’attenzione sullo sport paralitico e quindi rivolto alle persone con limiti fisici non è avvenuta in ambito sportivo ma in ambito medico, nel 1944 sui soldati mutilati che necessitavano riabilitazione. «Si notò che un fattore fondamentale per ottenere risultati e miglioramenti psicofisici era la motivazione - ha spiegato la Calcagnile - se adeguatamente motivati, se fatti allenare anche in un contesto di gioco altamente motivante, i soldati, così come gli atleti odierni, ottenevano i risultati migliori».
La delegata Coni ha concluso sottolineando l’importanza di un lavoro in rete tra Coni, amministrazioni, scuole, associazioni sportive e di volontariato per uno sviluppo capillare dello sport sul territorio, «uno sport che diventi stile di vita e valorizzi i talenti».
La medaglia di bronzo nei -63 kg di judo femminili di Maria Centracchio ed i quarti di finale dell’Itabasket 3x3 guidata dal coach Andrea Capobianco trainano Isernia al vertice tra le due province molisane nel rapporto del ‘Sole 24Ore’ sull’indice di sportività.
Su 107 territori censiti, Isernia occupa l’ottantaquattresima posizione con un punteggio di 279,97 (lo score era progressivo da mille a scalare), mentre Campobasso risulta in nonvantaseiesima piazza con un 220,74.
Diversi i parametri indicatori presi in esame dal quotidiano di Confindustria. Riferimenti principali quelli delle strutture sportive, delle discipline di squadra, di quelle individuali ed il rapporto tra sport e società presenti sul territorio.
Nello specifico di queste classifiche Isernia è trentaseiesima, 83esima, 88esima e 97esima. Campobasso, invece, occupa, rispettivamente la 98esima, la 77esima, la 90esima e la 78esima piazza.
In particolare, grazie alla judoka delle Fiamme Oro Maria Centracchio Isernia è quarta nel ranking delle atlete in rosa alle Olimpiadi di Tokyo. Il capoluogo pentro ed il territorio circostante, però, devono fare i conti anche con la maglia nera nel tasso di praticabilità sportiva.
Campobasso fa segnare un più che positivo quarto posto nella formazione dello sport (uno dei 41 parametri presi in considerazione), ma deve fare i conti con una 102esima piazza sul fronte delle ‘culle olimpiche’.
«Lo studio del Sole 24Ore – spiega il presidente del Coni Molise Vincenzo D’Angelo – restituisce uno spaccato in chiaroscuro che è il punto di partenza su cui stiamo lavorando in questo quadriennio per invertire la tendenza. L’obiettivo, in prospettiva Parigi 2024, è dare ulteriore smalto alle nostre attività per consentire alle due province di risalire posizioni nel ranking complessivo».